A cosa serve l’umorismo? E come si riflette la visione del mondo di Guareschi nella sua opera narrativa e nelle celebri trasposizioni cinematografiche dei suoi racconti?
Guareschi rileva come nel sentire comune regni una «dannata confusione tra umorismo, satira, comicità, caricatura, ironia, parodia». Far ordine tra questi termini non è però affatto facile.
Per lui l’umorista è chi sa vedere oggi con gli occhi di domani: chi sa cogliere e mettere in luce in anticipo le contraddizioni di ciò che gli viene proposto, smascherando l’inganno o il vuoto che si nascondono dietro la retorica. L’umorismo diventa così un’efficace arma di difesa.
Normalmente l’umorismo è considerato un genere letterario, oppure un tratto distintivo di certi scrittori, ma per il Guareschi maturo non è così: «si può essere benissimo umoristi senza scrivere neppure una riga», afferma. Egli concepisce infatti l’umorismo come un modo particolare d’intendere la vita, una filosofia esistenziale.
Guareschi afferma anche che l’umorismo è il nemico dichiarato della retorica perché, «mentre la retorica gonfia e impennacchia ogni vicenda, l’umorismo la sgonfia e la disadorna, riducendola con una critica spietata all’osso». Si potrebbe pensare che questa concezione lo porti a relativizzare tutto e quindi a naufragare in un mondo senza valori stabili e senza punti di riferimento. Non è così: Guareschi non è affatto incline al pensiero debole. In lui ciò che è relativo lo è proprio perché giustapposto e rapportato a ciò che è assoluto (vale a dire ontologicamente slegato, incondizionato). E questo emerge da un’esperienza cruciale della sua vita, quella del Lager, nella quale matura una visione della vita di profondità umane e spirituali forse ancora da sondare. Tanto da affermare davanti agli aguzzini, con cognizione di causa e supremo umorismo: «Non muoio neanche se mi ammazzano!».
Nel volume L’umorismo appena pubblicato da «L’ora d’oro» di Poschiavo ci sono gustose quanto impietose rappresentazioni della nostra società, le cui esaltazioni, con un semplice cambiamento del punto di vista, vengono smascherate con mordenti parodie e caricature.
Invitato dalla Pgi Valposchiavo, Andrea Paganini, curatore de L’umorismo di Giovannino Guareschi, ne parla venerdì 4 dicembre 2015 alle ore 20.30 presso la Galleria Pgi di Poschiavo.
L’opera di Guareschi sarà presentata senza preconcetti e occhiali ideologici, perché i suoi scritti sono per l’uomo.
– L’incontro è a ingresso libero e non richiede la partecipazione attiva.
– Il libro L’umorismo di Giovannino Guareschi può essere richiesto in tutte le librerie oppure direttamente presso le edizioni «L’ora d’oro»: www.andreapaganini.ch
– Il Caffè letterario della Pgi Valposchiavo è sostenuto da: SWISSLOS/promozione della Cultura, Promozione della Cultura Comune di Poschiavo, Comune di Brusio, Repower AG.
Informazioni: valposchiavo@pgi.ch Tel.+41 (0)81 839 03 41
Pgi Valposchiavo